lunedì 17 febbraio 2020

Non guardarmi, amore



Non guardarmi in pubblico amore
ti prego
non guardarmi!
Gli occhi pari a labbra
baciano la mia pelle
nascosta dai vestiti
.
non guardarmi
non ancora
sai che non possiamo urlare
coi nostri silenzi
di sogni da svegli
in notti da sogno
.
il mondo vuole violenza
e noi, intrappolati
in questa purezza
custodiamo
l’armatura di gioia
nel castello dell’indifferenza
.
Per fortuna
il nostro mondo
appartiene solo a noi
b.l.

martedì 11 febbraio 2020

Passaggi


Quel certo passaggio della mia vita non mi disturberebbe così tanto, penso, se non fosse legato a momenti di gioia…
Lanci di resti di angurie in spiaggia, la sera. Eravamo solo noi! Chitarra e fuoco, l’azzurrino della fiamma scompariva nel buio, lasciando l’aria tremolante tutt’intorno e quelle lingue arancio a divorare i pezzetti secchi d’arbusto.
Beppe, Patrizia ed il loro gatto: lui, pantaloni sempre attillatissimi e lei, capelli neri, che tingeva in casa. Ex figli dei fiori già troppo adulti anagraficamente negli anni settanta, ma che importava? Un muratore coi basettoni non lo avevo mai visto, io piccolina… ero il loro giocattolo, la mascotte, la sorellina minore di una della comitiva che veniva portata a seguito per dividere simbolicamente due fidanzatini. Beppe e Patrizia, giocherelloni, si prendevano in braccio ed ogni tanto si guardavano tristi, mancanti di quella gioia di un figlio mai arrivato.
Passaggi intrisi di quella gioia di vivere con poco una felicità lontana e che sà di buono, di pane caldo con quel pizzico di sale, filo d’olio, pomodoro e acciughe e quella fogliolina di basilico appena raccolta!

b.l.

sabato 8 febbraio 2020

Non me lo dire


non voglio sapere
pensare fa male
nel dubbio dei sospesi, pesi ora
e persi nel senso di un “mai più”
.
le parole, sassi lanciati
pensieri inespressi di voce fino al momento
e quello, l’unico
l’ultimo
.
“lasciami ancora un attimo, ti prego”…

b.l.

Aldo (ricordo)


Scrivo in corsivo, per sottolineare il fatto che sto parlando.
Immagino il tuo ascoltare, come se queste parole stessero davvero uscendo dalle mie labbra, leggendovi tra le righe i miei respiri e quelle pause che non hanno bisogno di virgole.
Quel giorno ero già in borghese, via camice e via cartellino. Ti davo del Lei, potevi essere mio nonno, infatti avevi nipoti della mia età. Quando tornai nella tua stanza, ti trovai seduto sul letto, gli occhiali da lettura ed il giornale in grembo. Dal profondo di quelle gocce di acqua marina mi sorridesti, aspettasti tuttavia le mie parole:
– Aldo, posso parlare un pò con lei?
Il sorriso si estese al volto tutto e mi invitasti giù nel seminterrato, per un caffé (quello delle macchinette non è a tutt’oggi niente male). Coi bicchieri caldi tra le mani, seduti al tavolino rotondo di metallo approntato in quel luogo, mi invitasti a parlare…
– Sono rimasta scioccata nel suo racconto della deportazione in Russia. Come ha fatto a resistere, come ha fatto…
– Bambina mia -hai detto- ogni ferita che sento è un ricordo delle persone che ho lasciato lì, ragazzi che come me affondavano il passo fino a metà coscia nella neve dura; quanti di noi sono morti in quel ritorno, prima di cadere a terra. Ad occhi spalancati, non c’era tempo per piangere e fiato da salutare, strappavo la piastrina di riconoscimento, cercavo la lettera di saluto alla famiglia che tutti avevamo intasca e pensavo “mamma, non posso darti anch’io questo immenso dolore”…

b.l.
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Aldo G. è mancato nei suoi splendidi capelli bianchi, spentosi di cancro pochi mesi dopo quell’episodio, nel 1999.
Non ricordo con precisione tutte le parole che mi disse, ricordo perfettamente quel “bambina mia” e quelle gocce di acqua marina.

Come un gioco


sostiene Amore…
mi reggi la nuca
ad avvicinare occhi
e respiro
di alabastro e venature
che accolgo
in eterno contemplare
———-
sostiene Psiche…
affondo in te
calamita per il mio ferro
da pupille di fuoco
nella parte maschile
lancio saette che tu stessa mi fai
bruciare
———-
come un gioco
equilibrio tra cuore e mente
farfalle
e darsi dell’idiota insieme
—–
le due forze umane
a contrapporre
nel nostro ‘sempre contare i giorni’
b.l.

Il nero e il bianco



nero senza gelo
in questo falso luglio
dalla voce grossa
il cielo lava, senza disturbo
le tasche della terra sono piene
ed anche io
ma il canto nel cuore non lascia spazio
alle nuvole
che minacciano ancora

b.l.


Tappeti colorati



aprimi gli occhi
per tuffarti nei pensieri

troverai sole per leggere un libro
e risa di prati bambini
ancora bagnati
di rugiada e vento
pettinati

se entrerai, in punta di piedi
nei sandali sciolti lasciati per caso
ad accarezzare i tappeti dell'anima di carta velina,
vedrai segni di torrente arido
a ricordo di difficoltà
nascoste

ora che sai, ti prego
Aprimi gli occhi

b.l.
 

Giacigli

In foto: "giacigli", opera di #AlessandraLugli


nel desiderio
raggiungo
l'estasi del sogno

generano lacrime
sospese
i bisogni appagati

culla dell'odio
nutre
il cuore impuro

...e parole inespresse
respira
il cuore mite

Appagherò questa rabbia
mantenendo
il silenzio nel giaciglio
b.l.
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A tutte le donne che ancora s'illudono che con un "perdonami" le cose cambieranno. I giacigli non hanno dignità di talamo nuziale: la violenza umilia la sacralità dell'unione, riducendo il talamo a semplice giaciglio, ossia covile di animale...
 


venerdì 7 febbraio 2020

Cobalto e miglio



...e nel dormire
rilasci le piume
sul mio letto

non si conoscono i sogni
della seta
sopra, è tinto
di vestiti
degli angeli

sotto, vele dischiuse
catturano raggi di una presenza costante
sin dal concepimento

cielo-cobalto
nutre
con miglio sulla terra

b.l.

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Il sogno di una persona cara che ormai parla tra le palpebre chiuse, come vele a catturare il vento per proseguire il proprio viaggio. Un sogno cobalto, come le vesti degli angeli del cielo...

Dolce



Sei profumo, sei pandolce
che in strada diffondi
.
Sei attenzione del ritorno a casa
quando si è a tavola e il sole scappa
.
Un passante disturba col suo alito
in fumo
.
Dopo un passo è già lontano
e la cura di sé stessi riprende
 
b.l.

Kursk



un secondo ancora
il tempo di un respiro per chiamare
madre o un altro amore,
dov’é buio di oceano e nel cuore
dove non si può scappare dal finire
.
fiato per abbandonarsi ad un ricordo
al profumo della carne alla brace
fotografie spensierate
dove l’ultima torcia si è spenta
in quella camera oscura
.
fuori è agosto
e intanto lì si muore!

b.l.

Cerino








è strappo
e strappando s’accende
nel giallo e rosso
forte e tremolante
———-
la goccia dopo due secondi
è già più ferma
io la guardo
arrossisce la mano
———-
dove il blu consuma
è nero di legno
e luminosa brevità
spenge
———-
ma il temporale s’attenua
e ritorna elettrica
la candela illuminata
mentre ancora
———-
il fumo come un filo
sale

b.l.

Mai per sempre,,,





clicca per ascoltare 
 


Il bollore di una pentola che non cuoceva mai. Il forno emanava profumi di mamma: latte e vaniglia, dolce e sostanzioso andare verso l’ora giusta.
Altra pentola, sul fondo le lancette di un tempo di bronzo che, appeso al muro, ogni tanto andava ricaricato: papà sulla sedia e giù a girare il meccanismo a molla col suo rumore metallico. Si, la sedia andava bene, la scala infatti serviva per le grandi pulizie; fazzoletto in testa per proteggersi dai ragni polverosi, cotone bianco contro il sole che inondava le stanze.
Quel giorno i biscotti erano in forno e mamma, arrampicata sulla famigerata scala, faceva sù povere e ragnatele. La scopa era momentaneamente appoggiata sul muro, vicino alla porta chiusa -la bambina doveva rimanere a portata d’occhio- ed io, bambola di pezza in mano ed un soldatino rubato a mio fratello, inginocchiata per terra usavo il lettone come tavolo da appoggiarci i gomiti, come quando pregavo la sera.
Puntuale la sveglia disturbava i miei giochi col rumore… ticchettìo fastidioso! Eggià, proprio la sveglia-regalo di matrimonio, ricordo degli zii, col martelletto che alla giusta ora picchiava sui campanelli-coperchietti …e il danno fu proprio dietro l’angolo.
<<Finiscila che ti dò una bastonata>>, ma ella ancora continuava.
<<…finiscila ti ho detto, non farmelo dire più>>. Irriverente!!
La piccola Bice, tre anni appena, una sveglia di diciassette anni non ha potuto contro di lei! Mille pezzi …ma il tempo non si è fermato lo stesso…
Mai dura per sempre, perché i tempi ritornano, il tempo invece no… 
b.l.








Mezza moneta in cielo










Sembra avvicinarsi l'arco freddo

Dietro

un odore d'oleandro richiamo
raggiunto e superato il passo

mi mostra

uno spicchio più ampio
nel canestro!

b.l.
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…ed ora, al lettore l’immaginare il sorgere della luna nella seconda fase di un’eclissi allo schiarire del cielo dopo un giorno di pioggia!

giovedì 6 febbraio 2020

Da ora è per sempre




Scuro di pareti
angoscia
il suo dolore d'attesa
geme

da un sicuro tempo
al fuori d'improvviso
Attimi
di tante mani
e lontana una melodia stanca
con l'unico sapore che conosce

"ditemi, vi prego, che sta bene..."

b.l.
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Dedicato a tutte le madri…

Buona notte





Il cielo lavato, ancora cupo
minacciava i bambini
nel buio sotto le coperte
.
io ero rapita dalla danza di fiammella
che nel guadagno del tavolo regalava ombre
in cucina
.
– Papà, perché
l’olio perde il suo colore? –
e nell’amore dei suoi occhi rispondeva
.
– Gioia mia
quand’era giovane sapeva
d’essere stato oliva –
.
…come lui
aveva i capelli grigi
ora
b.l.
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A mio padre ed ai suoi splendidi insegnamenti.

Se dovessi (gioco in poesia)




Version one                                              Version two

Se proprio dovessi, reagirei                 Se proprio dovessi, reagirei
sgualcirei la pelle alabastra                      sto lì, invece
ad arrosarla                                              tolta dal domani e senza ieri
in alito di sano respiro                            nella vergogna del sapermi 
sto lì, invece                                          sgualcirei la pelle alabastra
macchiando tra le labbra                         macchiando tra le labbra
in umidi pensieri                                      solo immediatezze
la vita apparente,                                      a rimanere
tolta dal domani e senza ieri                ad arrosarla 
solo immediatezze                                   in umidi pensieri
che sembrano, ma non sono                    che sembrano, ma non sono 
in alito d’insano respiro                         senz’apprezzare disprezzando
nella vergogna del sapermi                  in alito di sano respiro
a rimanere                                                la vita apparente,
senz’apprezzare disprezzando                in alito d’insano respiro
la vita reale                                              la vita reale.

                                                         b.l.

 La sapienza dell'erba medica Si cominciava da una croce di arbusti bagnati, ci intrecciavi stuoia sempre umida, perché a quei tempi, ...