venerdì 7 febbraio 2020

Mai per sempre,,,





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Il bollore di una pentola che non cuoceva mai. Il forno emanava profumi di mamma: latte e vaniglia, dolce e sostanzioso andare verso l’ora giusta.
Altra pentola, sul fondo le lancette di un tempo di bronzo che, appeso al muro, ogni tanto andava ricaricato: papà sulla sedia e giù a girare il meccanismo a molla col suo rumore metallico. Si, la sedia andava bene, la scala infatti serviva per le grandi pulizie; fazzoletto in testa per proteggersi dai ragni polverosi, cotone bianco contro il sole che inondava le stanze.
Quel giorno i biscotti erano in forno e mamma, arrampicata sulla famigerata scala, faceva sù povere e ragnatele. La scopa era momentaneamente appoggiata sul muro, vicino alla porta chiusa -la bambina doveva rimanere a portata d’occhio- ed io, bambola di pezza in mano ed un soldatino rubato a mio fratello, inginocchiata per terra usavo il lettone come tavolo da appoggiarci i gomiti, come quando pregavo la sera.
Puntuale la sveglia disturbava i miei giochi col rumore… ticchettìo fastidioso! Eggià, proprio la sveglia-regalo di matrimonio, ricordo degli zii, col martelletto che alla giusta ora picchiava sui campanelli-coperchietti …e il danno fu proprio dietro l’angolo.
<<Finiscila che ti dò una bastonata>>, ma ella ancora continuava.
<<…finiscila ti ho detto, non farmelo dire più>>. Irriverente!!
La piccola Bice, tre anni appena, una sveglia di diciassette anni non ha potuto contro di lei! Mille pezzi …ma il tempo non si è fermato lo stesso…
Mai dura per sempre, perché i tempi ritornano, il tempo invece no… 
b.l.








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